Le Chiese del Congo per la Pace e la Convivenza


Essere in contatto con i missionari del proprio territorio significa anche avere la possibilità di poter seguire vicende di cui i nostri giornali tacciono clamorosamente, come accade in questi giorni per quanto sta succedendo nella Repubblica Democratica del Congo. Padre Mario Sciamanna è un missionario originario di Comunanza che vive da tanti anni in Congo. Attualmente si trova nella capitale Kinshasa con la funzione di formatore, ma ha trascorso la maggior parte degli anni nella regione del Kivu, a Bukavo e a Kindu.

Padre Mario Sciamanna da Kinshasa ci aggiorna periodicamente sulla situazione dell’est del paese, la regione del Kivu dove un esercito di ribelli, il M23, manovrati dal Rwanda continuano ad avanzare e a massacrare la popolazione. La comunità internazionale sta completamente ignorando questa guerra perché dietro al Rwanda ci sono le multinazionali occidentali e cinesi che mirano ad avere il pieno controllo della regione ricchissima di minerali preziosi fra cui cobalto, coltan ed oro. Il silenzio dei nostri mezzi di comunicazione che non stanno dando nessunissima notizia di questa vicenda attualissima, è veramente vergognoso!
L’esercito ribelle sostenuto dal Rwanda ha già conquistato Goma, Bukavu e si appresta a conquistare altre città. I morti sono ormai oltre i 7.000 come si afferma in questo articolo del 25 Febbraio 2025, uno dei pochissimi reperibili, apparso su Internazionale.it

Pubblichiamo qui alcuni documenti redatti dalla Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) della Chiesa cattolica, unitamente alla Chiesa di Cristo del Congo (ECC) che è un coordinamento di tutte le Chiese protestanti del paese.


LA MIA PRIORITÀ È LA PACE
documento in occasione del Natale

Appello CENCO per il “Patto sociale per la pace e la convivenza
nella Repubblica Democratica del Congo e nei Grandi Laghi”

Buon Natale 2024 e Felice Anno Nuovo 2025

  1. Buon Natale. È nato il Principe della pace (Is 9,5). Colui che viene a ristabilire la vera pace, la legge e la giustizia (Ger 23:5). In questo giorno di Natale, continua a risuonare forte nei nostri cuori l’annuncio dell’angelo sulla nascita del Figlio di Dio: «Oggi vi è nato un Salvatore, che è il Cristo Signore» (Lc 2,11)
  2. È giusto che nelle nostre celebrazioni uniamo le nostre voci a quelle degli angeli per cantare e proclamare la nostra speranza: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
  3. Purtroppo, nel nostro Paese, la Repubblica Democratica del Congo, questo annuncio ci trova in una situazione ben lontana da quella descritta a Betlemme: ogni giorno, da quasi trent’anni, si registrano morti e dispersi. Tra la moltitudine di vite distrutte, ci sono 27 milioni di vittime di insicurezza alimentare acuta, più di 5,7 milioni di sfollati tra Nord Kivu, Sud Kivu, Ituri e Tanganica, secondo un rapporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), datato novembre 2023. Nelle due province più colpite dalla violenza, in particolare Nord Kivu e Ituri, circa 4 milioni di persone sono sfollate dai loro ambienti naturali, ovvero il 28% della popolazione del Nord Kivu e il 39% della popolazione dell’Ituri. Nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo operano più di 252 gruppi armati locali e 14 gruppi ribelli stranieri.
  4. Questo senza contare le tragedie vissute in Occidente, in particolare il disastro causato dai Mobondo sull’altopiano di Bateke e nel territorio di Popokabaka, nonché i disastri causati dal conflitto intercomunitario Lengo-Mbole nella provincia di Tshopo. Inoltre, una parte significativa del nostro Paese è sotto il controllo di gruppi armati locali e stranieri.
  5. In questo grave contesto, la nostra priorità non può che essere l’impegno collettivo per una pace duratura e per una buona convivenza nel nostro Paese e nella nostra sub regione.
  6. Per questo noi, Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, membri della CENCO, forti della nostra fede in Gesù Cristo, nostra Speranza di pace, considerando i limiti provati della guerra e della diplomazia, nella prospettiva dell’Anno Giubilare che si aprirà domenica prossima, anno in cui siamo invitati a vivere come veri pellegrini della Speranza, cogliamo l’occasione di questa celebrazione natalizia per lanciare questo appello urgente a concludere un patto sociale per la pace e il vivere bene insieme..
  7. Facciamo questo appello nella speranza che l’urgenza e la necessità della Pace trionfino sulle ferite del passato e sui risentimenti del presente. Possa questo appello, che si estende alla comunità internazionale, chiamata a svolgere un ruolo ancora più attivo, in particolare assicurando che la voce di ogni Paese dei Grandi Laghi sia ascoltata equamente, trovare eco nei cuori e nelle menti di quanti hanno il potere di trasformare questo desiderio di pace in una realtà di pacifica convivenza nella Repubblica Democratica del Congo e nei Grandi Laghi..
  8. Si ricorderà che il Figlio di Dio, che ha lasciato il suo trono di gloria per assumere la nostra umanità decaduta e innalzarci alla pienezza della vita, non può farlo senza di noi. Il Principe della Pace è venuto per sfidarci a essere operatori di pace (Mt 5,9). Quali misure concrete dovremmo adottare per rispondere a questa chiamata?
  9. Il Santo Padre, Papa Francesco, ci dà le indicazioni nel suo messaggio per la V Giornata Mondiale della Pace: affidarci alla misericordia di Dio. Riconoscendoci debitori verso Dio, ci riscopriremo tutti figli dello stesso Padre e perciò tutti fratelli, uniti nel cammino della pace..
  10. Ovviamente, il progetto è enorme e le sfide numerose. Definiremo insieme le attività che ci faranno vincere la scommessa. Per il momento, con i nostri partner, tra cui la Chiesa di Cristo in Congo (ECC), con cui condividiamo l’idea, istituiremo un segretariato tecnico che ci aiuterà a identificare, a livello nazionale e internazionale, le strutture, le personalità e i compatrioti che si esprimeranno a favore di questo appello a fare della pace la nostra priorità, nonché le idee che ci consentiranno di avviare una dinamica che riteniamo vantaggiosa per il nostro Paese e per tutti i Paesi dei Grandi Laghi.
  11. La Vergine Maria, Madre del Salvatore e Nostra Signora della Pace, interceda per l’avvento di una pace duratura nella RDC e nei Paesi dei Grandi Laghi..

Nella Festa di Natale 2024
I Vescovi membri della CENCO


Documento del 15 Gennaio 2015


ROADMAP DEL “PATTO SOCIALE PER LA PACE E LA BUONA CONVIVENZA
NELLA REP. DEM. DEL CONGO E NEI GRANDI LAGHI”

«La mia priorità è la pace e la buona convivenza» (Matteo 5:9; Salmo 133)

L’appello della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO) [Messaggio di Natale dei Vescovi della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo del 24 Dicembre 2024 sul tema “La mia priorità è la Pace”] e quello della Chiesa di Cristo in Congo (ECC) [Lettera Pastorale per il Natale del Presidente Nazionale della Chiesa di Cristo in Congo del 25 Dicembre 2024 sul tema: “Amiamo il Prossimo, Salviamo la Patria perché il Principe della Pace è qui” (Is. 9,1; Mt 2,1-12)], nel giorno di Natale, invitano tutti i cristiani e le persone di buona volontà a considerare l’anno 2025 come: Anno della pace e della convivenza nella Repubblica Democratica del Congo e nei Grandi Laghi.

Inoltre, per dare ampio risalto a questo appello delle due Chiese, invitiamo ogni congolese e ogni cittadino della regione dei Grandi Laghi a dire e ripetere ogni volta che se ne presenta la necessità: “La mia priorità è la pace e la buona convivenza”.

Quanta sofferenza, morte, stupri, sfollamenti e distruzione ci saranno ancora prima che la pace e la convivenza siano consolidate nella Repubblica Democratica del Congo e nella regione dei Grandi Laghi? Dove sono finiti i nostri valori sociologici e spirituali di “Bumuntu”, che erano il fondamento ontologico della nostra identità africana? Perché non siamo più in grado di risolvere i nostri problemi sotto l’albero delle chiacchiere come i nostri antenati sapevano saggiamente fare? Non è possibile sviluppare i nostri rispettivi Paesi sulla base di una “cultura di buon vicinato transfrontaliero”, senza necessariamente versare il sangue di migliaia di persone innocenti? Da dove nasce l’idea di voler eliminare gli altri per garantire la loro felicità e la loro pace? È necessario ricorrere alle armi per rivendicare i propri diritti? Che tipo di mondo pensiamo di lasciare alle generazioni future?

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama» (Lc 2,14). Questa “Pace” e il suo corollario, il “Vivere bene insieme”, sono oggi più che mai alle nostre porte come “un’emergenza vitale”. Così, in questo anno 2025 del Giubileo del Signore Gesù Cristo per la RDC e i Grandi Laghi (Lc 4, 18-19), la nostra missione profetica ci impone di esortare i popoli, le comunità e gli Stati della nostra subregione a compiere il dovere dell’essere umano verso se stesso, quello della convivenza pacifica e solidale, affinché tutti affermiamo la nostra autodeterminazione come popoli della culla dell’umanità. “La speranza non delude.” (Rm 5,5) Mettiamoci al lavoro senza indugio.

I conflitti politici e armati, con il loro susseguirsi di divisioni e i loro effetti devastanti sulla vita umana, sull’ambiente e sulle condizioni socioeconomiche dei nostri popoli, non possono più lasciarci indifferenti. Ogni giorno che passa è un giorno di troppo! E giorno dopo giorno il tempo stringe e le fosche prospettive di una catastrofe umanitaria dalle conseguenze incalcolabili diventano sempre più chiare. Affrettiamoci pertanto a suggellare con ogni responsabilità e senza indugio questo “Patto sociale per la pace e la convivenza nella Repubblica Democratica del Congo e nella regione dei Grandi Laghi”.

L’esito salutare di questo “Patto sociale” consentirà all’Africa di liberarsi dai conflitti politici e armati per unirsi alla logica della fraternità globale dei popoli, delle comunità e delle Nazioni, promuovendo così il modello di uno Stato di diritto democratico stabile e solido nei nostri diversi Paesi.

Per raggiungere questo obiettivo, siamo chiamati a dimostrare un’adesione massiccia ed entusiasta a questa Chiamata profetica e pastorale della CENCO e dell’ECC, che ci invita a interagire e a confrontarci sulla base, tra le altre cose, dei seguenti postulati:

  1. Ritornare ai nostri valori sociologici e spirituali di Bumuntu per costruire una pace duratura e una buona convivenza nella RDC e nella regione dei Grandi Laghi.
  2. Dare priorità al consenso attraverso la discussione per trovare soluzioni adeguate alle cause profonde dei conflitti politici e armati che portano senza fine lutto nella Repubblica Democratica del Congo e ciclicamente insanguinano la sottoregione dei Grandi Laghi.
  3. Unirci nel rispetto della nostra diversità per costruire un’Africa forte, unita e prospera di fronte alle sfide della globalizzazione. «Il cammino verso la pace», scrive Papa Francesco, «non implica l’omogeneizzazione della società, ma permette di lavorare insieme». Papa Francesco, Fratelli tutti, 228. Esiste la possibilità di «superare ciò che ci divide senza perdere l’identità personale» (Fratelli tutti, 230).
  4. Influenzare i leader politici dell’Africa in generale e della regione dei Grandi Laghi in particolare affinché aderiscano a questa iniziativa socio-spirituale per porre fine al rumore delle armi nel nostro continente e per costruire partenariati bilaterali e multilaterali per il nostro sviluppo integrale e sostenibile (business for peace), ponendo fine allo sfruttamento illecito delle risorse naturali nella RDC e ai conflitti armati nella regione dei Grandi Laghi.
  5. Invitiamo la comunità internazionale a sostenere, con tutta la responsabilità e sincerità, i popoli africani nella costruzione e nella trasmissione di un continente in cui regnino la giustizia, la pace e le migliori condizioni di vita e ambientali per le generazioni future.

Verso la fine di questo mese presenteremo le diverse commissioni tematiche relative alla pace e al vivere bene insieme, i cui argomenti saranno approfonditi in diversi workshop e potranno trasformarsi in risoluzioni e raccomandazioni da registrare in “una carta nazionale per la pace e il vivere bene insieme”, durante un forum nazionale che sarà organizzato tra qualche mese.
Ciò costituirà una buona preparazione per lo svolgimento di una “Conferenza internazionale per la pace, lo sviluppo congiunto e la convivenza nei Grandi Laghi”, che riteniamo necessaria per porre fine ai conflitti transfrontalieri.
Il successo di questo progetto dipenderà ovviamente dal sostegno di tutti, che ci auguriamo sia massiccio.

Per questo motivo, nel frattempo, CENCO ed ECC si consulteranno con i principali attori socio-politici a livello nazionale e internazionale per raccogliere le loro opinioni e creare sinergie attorno a questo progetto. una volta adottati. darà origine a un nuovo modus vivendi nella RDC e nella regione dei Grandi Laghi.
A questo scopo saranno organizzate anche una serie di attività socio-culturali.

Che il Signore, Principe della Pace, benedica questo progetto, il popolo congolese e i nostri vicini dei Grandi Laghi.

Fatto a Kinshasa, il 15 gennaio 2025


Documento del 3 Febbraio 2025 – Inizio delle operzioni dei ribelli dell’M23

MESSAGGIO DI COMPASSIONE E DI SOLIDARIETÀ DELLA CENCO ALLA POPULAZIONE DELLE PROVINCE DEL NORD-KIVU E DEL SUD-KIVU.

  1. È con grande tristezza e preoccupazione che seguiamo il deterioramento della situazione della sicurezza nelle province del Nord Kivu e del Sud Kivu, aggravata in particolare dalla cattura della città di Goma da parte della coalizione ribelle AFC/M23 sostenuta dal Ruanda e dall’avanzata di quest’ultima verso la città di Bukavu.
  2. In effetti, l’intensificazione dei combattimenti tra le FARDC e i ribelli dell’AFC/M23, con i rispettivi alleati, ha causato enormi perdite di vite umane. Ha inoltre provocato saccheggi nella città di Goma e nei paesi limitrofi e ha aggravato lo sfollamento di massa di popolazioni già impoverite dai ricorrenti conflitti che queste province attraversano da trent’anni.
  3. La situazione è così grave e l’emozione così grande che ci hanno imposto un momento di silenzio per comprenderne meglio i contorni e discernere le prospettive per il futuro..
  4. A nome dei Cardinali, degli Arcivescovi e dei Vescovi membri della Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO), vorremmo esprimere la nostra vicinanza fraterna e la nostra solidarietà alle Loro Eccellenze i Nostri Signori Vescovi Willy Ngumbi, Vescovo di Goma, e François Xavier Maroy, Arcivescovo Metropolita di Bukavu, come pure a tutto il Popolo di Dio che vive in queste regioni devastate.
  5. Cogliamo quindi l’occasione per porgere le nostre più cristiane condoglianze a tutte le famiglie che hanno perso i loro cari in questa troppa guerra e per esprimere la nostra compassione a tutti coloro che sono stati colpiti da questi tristi eventi..
  6. Nella sua costante preoccupazione pastorale per il nostro Paese, Papa Francesco, durante l’Udienza generale del 29 gennaio 2025, ha esortato “le parti in conflitto a impegnarsi per la cessazione delle ostilità e per la salvaguardia della popolazione civile…”, e ha raccomandato “alle Autorità locali e alla Comunità internazionale di fare tutto il possibile per risolvere la situazione di conflitto con mezzi pacifici”.
  7. In comunione con Lui, rinnoviamo l’appello che abbiamo lanciato in collaborazione con la Chiesa di Cristo in Congo (ECC) “a favore del Patto sociale per la pace e la convivenza nella Repubblica Democratica del Congo e nella regione dei Grandi Laghi”.
  8. Quando un membro soffre, tutto il corpo soffre insieme (1 Cor 12,25-27). Rassicuriamo tutti i nostri fratelli e sorelle nelle province colpite dal disastro della nostra comunione nel loro dolore e della nostra vicinanza spirituale. Invitiamo pertanto tutti i fedeli cattolici e tutte le persone di buona volontà a intensificare le preghiere per l’avvento di una pace duratura nel nostro Paese.
  9. Per intercessione della Santissima Vergine Maria, Consolatrice degli afflitti, possa Dio concedere la grazia della pace al nostro Paese, la RDC..

    Kinshasa, il 3 Febbraio 2025


Seguiteremo ad aggiornare sulla vicenda attraverso il nostro amico missionario Padre Mario Sciamanna. A presto!