Missionari al tempo del Covid: la seconda ondata in Zambia


Riprendiamo, ad otto mesi di distanza, il nostro programma informativo sulle situazioni della pandemia nelle varie parti del mondo, dove operano i missionari, volontari e cooperanti originari del nostro territorio. Cominciamo con p. Angelo Paleri che ci parla della seconda ondata Covid in Zambia.

Su 18 milioni di abitanti, fino a qualche mese fa si erano registrate all’incirca 30 mila persone che avevano contratto il virus; nell’impennata degli ultimi due mesi la cifra è più che raddoppiata, oggi si parla di oltre 62 mila persone affette dal virus con circa un migliaio di decessi. Questo ovviamente in base ai tamponi che si fanno. I tamponi si fanno solo nelle strutture sanitarie e se ne fanno all’incirca 10.000 al giorno e di questi tra il 15 e il 20 % risulta positivo. Non osiamo immaginare se si facessero tamponi a tappeto sulla popolazione. Le precauzioni sono rigorose negli uffici pubblici, nelle chiese, in tutto ciò che attiene alle istituzioni, ma totalmente assenti tra la popolazione nella sua vita normale: nei quartieri, popolari, i cosiddetti compouds, la gente continua a vivere come se niente fosse. Fino grosso modo agli ultimi mesi del 2020 la situazione sembrava tutto sommato abbastanza contenuta, ma in questi ultimi due mesi si sta verificando una impennata impressionante, la cosiddetta seconda ondata. Di vaccinazione non se ne parla e si tenta di curare i malati con antibiotici e altri farmaci generici utilizzati per altre malattie. Possiamo pensare che le statistiche ufficiali sono totalmente avulse dalla realtà. Del resto un paese povero come lo Zambia, un paese da terzo mondo, non può avere molte speranze.

Il passaggio dell’intervista che più colpisce è quando parla del tentativo dello Zambia e di altri paesi poveri di ottenere un dilazionamento del pagamento del debito internazionale alle istituzioni finanziarie internazionali e ai paesi creditori come quelli europei e hanno ottenuto un no secco. In Italia sta nascendo il governone di Draghi perchè tutti orta vogliono saltare sul carro per poter mettere mano ai famosi 209 miliardi che l’Europa ci concede per far fronte alle problematiche economiche generate dal Covid. La stessa Europa si mostra estremamente cinica con i paesi poveri e indebitati; tanto che, non solo non intende prevedere una riduzione del debito, di cui spesso si era parlato anche prima della pandemia, ma non intende concedere neanche un dilazionamento degli interessi sul debito, richiesto da questi paesi per poter far fronte ora alle difficoltà ulteriori generate dal Covid. Una cosa direi da far rivoltare lo stomaco.

Dal 1 febbraio sono state riaperte tutte le scuole, non perchè la curva del Covid in Zambia sia in discesa, ma perchè dopo quasi un anno di chiusura delle scuole, la scelta resta tra la salute e l’istruzione: impedire ad una generazione di andare a scuola si risolverebbe in un danno peggiore. E’ la stessa cosa della scelta fra non lavorare per non far diffondere il virus, e rischiare di morire di fame, e lavorare con il rischio della diffusione del virus, ma almeno avendo qualcosa da mangiare.

Insomma, in un periodo in cui siamo concentrati totalmente su noi stessi o al massimo sulla porzione del mondo che abitiamo, vale la pena ascoltare una testimonianza di chi vive un mondo altro dal nostro.

  1. Lo stretto legame fra la Missione Francescana in Zambia e la diocesi di Fermo e una prima intervista a Padre Angelo Paleri, possono essere viste al seguente link
  2. La prima serie di interviste a missionari, volontari e coopoeranti fermani operanti in 16 diverse nazioni del mondo possono essere visionate al seguente link