Progetti in Perù


Barranquita – la missione di padre Mario Bartolini

Nell’aprile del 2010, mentre stavamo preparando l’evento che rappresenta il nostro fiore all’occhiello, la Marcia della Solidarietà Smerillo-Montefalcone, venimmo a conoscenza di quando stava accadendo in un avamposto missionario dell’Amazzonia Peruviana,  dove un nostro conterraneo, Padre Mario Bartolini, un missionario originario di Roccafluvione, stava rischiando la vita e la galera per il solo fatto di essere un intrepido difensore dei Diritti Umani delle comunità indigene. Abbiamo approfondito la questione e ci siamo lanciati in una campagna di solidarietà con il missionario e con la sua lotta che ha progressivamente coinvolto sempre più persone, realtà e istituzioni.

Padre Mario al convegno "Passione Amazzonica"

Padre Mario Bartolini vive da 35 anni a Barranquitas, una sperduta località amazzonica nella provincia di San Martin, regione dell’Alto Amazonas.

Trascorre il suo tempo alternando attività sedentaria tra i campesinos di Barranquitas e lunghe tourné sui fiumi in visita ai villaggi delle popolazioni indigene della regione.

Fino a quando le ruspe e le motoseghe di una multinazionale non hanno tentato di stravolgere completamente l’ambiente naturale ed umano della regione. A questo punto il missionario si trasforma in pasionario dell’ambiente e dei diritti umani.

Aloe ha deciso di affiancare la sua lotta e dal maggio del 2010 siamo al suo fianco.

 

PROGETTO IN CORSO

Aiutiamo una radio – La voce di quelli che non hanno voce

 

LOCALIZZAZIONE

Paese:               Perú

Dipartimento: San Martín

Provincia:        Lamas

Distretto:         Barranquita

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Nome:       P. Mario Bartolini

Sede:         Radio La Voz del Cainarachi

Parroquia San Rafael de Barranquita

Vicariato Apostólico de Yurimaguas

Indirizzo:  Bolívar Nº 208 – Yurimaguas –Perú

DESCRIZIONE DEL CONTESTO GEOGRAFICO

Il Perù (nome ufficiale República del Perú, Repubblica del Perù), è uno stato dell’America meridionale, a sud della linea equatoriale. Bagnato a ovest dall’oceano Pacifico e delimitato a nord dall’Ecuador e dalla Colombia, a est dal Brasile, a sud-est dalla Bolivia e a sud dal Cile.

Ha una superficie complessiva di 1.285.216 km² – incluse alcune isole al largo della costa – ed è suddiviso geograficamente in tre grandi regioni naturali molto diverse tra loro: la costa arida e sabbiosa con una flora ed una fauna tipiche delle zone desertiche, l’altissima Serra poco accogliente intorno ai 4000 m e la Foresta o Selva dalla vegetazione lussureggiante. La capitale è Lima.

Politicamente si divide in 24 dipartimenti suddivisi in province e queste a sua volta divise in distretti, al cui interno si trovano le comunità o i villaggi.

Il dipartimento di San Martín, di nostro attuale interesse, si trova nella zona nordorientale del Perù, situato buona parte all’interno della foresta amazzonica e si suddivide in  10 province e 77 distretti.

Il distretto di Barranquita, appartenente alla provincia di Lamas confina con il dipartimento di Loreto e conta una popolazione approssimatovamente di 10.000 abitanti distribuiti in 24 comunità. La popolazione si è incrementata notevolmente a partire dall’anno 2000, quando è stata aperta la strada che attraversa tutta la valle fino alla medesima città, dalla quale si prosegue poi in barca all’interno della foresta amazzonica.

Barranquita, capoluogo del distretto, presenta una certa caratteristica urbana, benchè la maggior parte della popolazione vive di agricultura. Le altre comunità si trovano nell’area esterna più rurale. Il distretto è bagnato dal fiume Cainarachi, da cui prende il nome la radio, e dai suoi affluenti, tutti questi corsi d’acqua sono tributari del Huallaga. Il Rio Huallaga è un lungo fiume affluente del Marañón, nasce dalla confluenza dei fiumi Chaupihuaranga e Huariaca, fa quindi parte dell’alto bacino amazzonico.

  1. BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO

4.1. DESCRIZIONE E NUMERO DEI BENEFICIARI

La radio riesce a raggiungere tutte le popolazioni delle diverse comunità del distretto di Barranquita oltre che tutto il resto del territorio del Vicariato di Yurimaguas.

Nella comunità di Barranquita troviamo quattro gruppi di origine quechua; mentre gli altri 20 sono abitati da gente “ribereña” (di fiume) o di origine mista.

La popolazione è prevalentemente rurale, per la maggiorparte molto povera, soprattutto quella che mantiene ancora una produzione precaria e un’economia di sussistenza; però con una cultura del medio ambiente molto forte. Le popolazioni hanno uno spiccato senso civico pure in una situazione di alto disagio, si riuniscono in assemblee comunali per risolvere insieme i problemi comunitari.  Organizzano equipe di lavoro che si occupano dei locali scolastici, delle strade, del centro sociale, dell’agenzia municipale, ecc.  Le donne formano club di madri, comitati per il ‘bicchiere di latte’ (un progetto attivato dal governo centrale che consente a tutti coloro che non ne hanno la possibilità, e sono iscritti all’anagrafe di riferimento, e non sono la maggioranza, di ricevere un bicchiere di latte al giorno per ogni minore), organizzano laboratori di cucito e artigianato che consente loro di migliorare il reddito familiare. Per l’agricoltura ci si organizza in gruppi di coltivatori per lavorare insieme alla fattoria e per commercializzare i propri prodotti sui mercati. Inoltre si organizzano società sportive per le competizioni fra le distinte comunità della zona. I padri di famiglia si sono riuniti in comitati per proteggere i propri figli dalle molte situazioni sgradevoli avvenute negli ambienti scolastici e per organizzare le ronde cittadine, cioè turni di guardia notturna, totalmente volontaria, per controllare i vari flussi di gente e l’incremento dei furti avvenuto subito dopo la costruzione della strada e la semplificazione dei collegamenti. Gli ACS (Agenti Comunitari di Salute) grazie alla lunga formazione da parte dei missionari presenti nella zona, risultano particolarmente attivi, si fanno continui aggiornamenti sull’argomento, basti pensare che nella zona è stata debellata la malaria e non si sono presentati più casi negli ultimi 3 anni. Per ultimi ma non meno importanti sottolineiamo ora l’importantissimo ruolo creato dai Niños ambientalista, gruppi di bambini formati dall’idea di Hermana Lucero, una missionaria peruviana  presente nella comunità da 25 anni, i quali si occupano di ripulire settimanalmente il paese dall’immondizia lasciata in strada, si informano e studiano con l’aiuto della suddetta Lucero le problematiche del medio ambiente che riguardano il proprio territorio e l’intero pianeta, sensibilizzano la popolazione sui problemi legati all’inquinamento e spesso si fanno portavoci presso l’alcalde-sindaco di molte battaglie e richieste per migliorare il loro paese.

Queste sono le risposte che la comunità ha potuto istituire in risposta alla scarsità dei servizi di base che vengono loro forniti; basti pensare che delle 24 comunità solo tre, quelle lungo la strada, accedono all’energia elettrica per il recente collegamento con la rete centrale di Yurimaguas che permette il servizio 24 ore al giorno..  Il servizio di acqua potabile è accessibile solo a due comunità per la loro vicinanza alla Cordillera Escalera: El Piñal e Sangamayoc.  Il servizio di copertura telefonica è accessibile a una buona parte della popolazione, sia con il telefono fisso comunitario che con la telefonia mobile che consente inoltre a tutti di accedere al servizio informativo di ascolto della radio locale e soprattutto La Radio La Voz del Cainarachi.

4.2. CONTESTO E MOTIVAZIONI DEL PROGETTO

Barranquita, sede della Parrocchia di San Rafael,  è stato creato come distretto nel 1962, benchè come piccolo villaggio esiste dall’inizio del XX secolo. La presenza dei missionari è iniziata nel 1980. Questa zona è stata per moltissimi anni completamente dimenticata e ha subito un processo di impoverimento; è sopravvissuta all’epoca del narcotraffico e del terrorismo e al flagello delle malattie endemiche come la malaria.

A partire dall’anno 2001, attraverso la promozione di momenti assembleari di dialogo e concertazione sono state prese decisioni molto importanti in tutte le questioni relative al miglioramento della vita della popolazione: sanità, istruzione, servizi pubblici, viabilità; particolarmente importante tutto ciò che riguarda la cura dell’ambiente e della biodiversità, la pianificazione del territorio e il miglioramento della produzione.

Questa zona ricca di foreste e ad un passo dalla Cordillera Escalera grazie all’apertura ed intensificazione dei mercati verso l’esterno è stata travagliata a ondate dall’attività non regolamentata delle imprese petrolifere, impianti idroelettrici e le varie multinazionali; tutto incentivato dal fatto che non esisteva una mappa dettagliata in cui siano descritti i confini dei vari villaggi, le destinazioni d’uso delle varie terre e le zone di possessione; il tutto aggravato dal fatto che durante la dittatura Fujimori molte delle terre di questa regione sono state donate, senza controllarne l’effettiva disponibilità, a gente di favore che abitavano nella capitale, suddividendo sulla carta le possessioni con riga e squadra senza mai fare un controllo.

Verso la fine del 2005, la situazione di tranquillità della popolazione è stata minacciata dallo Stato stesso, a causa della promozione degli investimenti privati per la realizzazione di monoculture, considerate come progetto di interesse nazionale e promosse anche dall’Onu che si è fatto portavoce della coltivazione della Palma Aceitera in merito alla costruzione della strada precedentemente descritta e da loro parzialmente finanziata. Il governo centrale ha concesso, ad una delle più grandi imprese economiche del paese, il Gruppo Romero, 3.000 ettari di foresta dei 10.000 richiesti dalla stessa, per la coltivazione della palma da olio. Per quanto riguarda gli altri 7000 ettari, l’impresa ha dovuto desistere a causa della forte opposizione e pressione da parte della popolazione stessa.

La popolazione rurale, da allora, il 2005, ha continuato a difendere i propri appezzamenti di terra, le foreste poste sui propri appezzamenti e le foreste comunitarie anche perchè, nella maggior parte dei casi, non ci sono documenti che attestino il possesso della propria terra e ancor meno delle foreste comunitarie, poiché a causa della destinazione d’uso come foresta primaria o zona di rimboschimento non possono essere titolate, e restano come possesso dell’intera comunità, finchè la legge non viene cambiata. Inoltre nel 2006, il Governo Regionale di San Martin con una Ordinanza pianifica la zonizzazione ecologica ed economica della regione. Barranquita, secondo questa Ordinanza può contare su una grande zona di protezione per i suoi boschi, per le sue falde acquifere e per le risorse idriche. In particolare, i 3.000 ettari, che nel 2007 sono stati concessi all’impresa privata, fanno parte delle zone protette, eppure l’impresa Romero ne ha distrutti ufficialmente  2100, oltre ad aver cacciato i contadini dalle loro terre con percosse e distruggendo le loro case. Questo disboscamento così aggressivo ha già gravemente compromesso il clima, le fonti d’acqua, la flora e la fauna, in modo tale che già gli effetti si cominciano a sentire e questa cosa viene vissuta con grande preoccupazione, non solo dai proprietari delle suddette terre, ma da tutti anche perché la deviazione o l’interruzione di numerosi corsi d’acqua aveva come scopo principale obbligare le popolazioni che dalle suddette dipendono per le proprie coltivazioni, a lasciare le proprie terre.

Va notato che la popolazione, senza conoscere gli studi fatti per la zonizzazione, aveva già deciso che questi territori erano da tutelare e da conservare e aveva iniziato a disegnare i confini e la destinazione d’uso delle terre grazie a degli specialisti.

Questa difficile situazione di imposizione governativa, ha fatto sì che la popolazione generasse le proprie strategie di resistenza come l’opzione per l’agricoltura biologica e diversificata in armonia con l’ambiente, l’organizzazione comunitaria, la mobilitazione e la protesta, la denuncia attraverso i mezzi di comunicazione, i tavoli di dialogo con le autorità, le denuncie amministrative e giudiziarie, la formazione delle leadership, ecc.  E, al tempo stesso, la popolazione ha lottato per fare pressione sui vari organismi del governo locale, regionale e nazionale affinchè assumano una posizione di difesa dei diritti degli agricoltori.

La situazione di minaccia persiste ancora e si intensifica a causa delle direttive dei governanti che insistono sulla promozione degli investimenti privati nei territori del distretto, il cui piano di promozione della palma da olio, relativo all’anno 2000, indica che nella valle del Cainarachi si debbano implementare fino a 50 mila ettari di palma da olio. L’impresa e il governo non perdono occasione per presentare questa scelta come una “grande opportunità di sviluppo” e per il “superamento della povertà”, in quanto gli agricoltori potranno avere accesso a questi territori e trovarvi lavoro. Da sottolineare è il fatto che la Palma da Olio è estremamente nociva per il terreno in quanto, dopo il suo corso di vita di 20 anni, resta solo terreno desertificato e inoltre non è possibile piantare nulla nelle sue immediate vicinanze.

Attualmente i capi indigeni e il missionario Padre Mario Bartolini molto seguito dalla stampa nazionale, grazie al nostro contributo, che un tempo sono stati accusati di atti antigovernativi, ora sono stati totalmente scagionati; e contemporaneamente sembra stia andando a buon fine la battaglia legale contro il Gruppo Romero accusato di danni contro il patrimonio forestale. Si sta inoltre proseguendo con l’accompagnamento legale da parte della nostra associazione per la messa in sicurezza giuridica dei territori, tenendo conto del fatto che la grande maggioranza della popolazione non è indigena, ma composta di “ribereños”, e quindi maggiormente esposti alla probabilità di venire spogliati del poco che possiedono, perchè non ci sono leggi che li proteggano o che tengano conto del loro volere, anche se in Amazzonia esiste una notevole popolazione stabilitasi sulle rive dei fiumi e dei torrenti.

Contemporaneamente la popolazione, grazie all’appoggio della Pastorale della Terra, un gruppo del Vicariato che si occupa della protezione degli agricoltori e delle loro terre, sta sviluppando una nuova modalità di coltivazione che consente alla popolazione di rispondere alle richieste del mercato, ma contemporaneamente di poter avere ciò di cui poter mangiare, in contrapposizione al monocultivo che non concede alcun tipo di protezione nel momento in cui si presenti un flagello che non permette il raccolto: basti guardare alla piaga della Hoga Roca della pianta di caffè che ha creato movimenti di protesta, non sempre pacifici, in tutta l’america latina nello scorso mese di Agosto. Il monocultivo sperimentato nell’america latina non ha portato alcun tipo di ricchezza per la popolazione, anzi il suo impoverimento e sfruttamento quando non sono correttamente informati. La Pastorale della Terra, guidata dalla suddetta Hermana Lucero, si occupa oltre che di informare e formare la popolazione sui pericoli a cui possono incorrere, ma anche di promuovere un nuovo tipo di agricoltura simil-biologica per consentire alla popolazione di coltivare e crescere con ciò che già possiede e non entrando nei lunghi meandri di indebitamenti per l’acquisto ad esempio dei concimi chimici e dei pesticidi. A questo si adoperano i Consulenti Agrari, contadini come gli altri, che però hanno studiato e si occupano di spiegare alla popolazione come poter coltivare le varie tipologie di piante a seconda della ricchezza minerale del terreno e facendole coesistere l’una accanto all’altra secondo delle leggi fisico-chimiche che insegnano agli altri: sia andando chacra (casa con terreno) per chacra,facendo interviste, spiegando praticamente e lavorando con i vari vicini, sia tenendo un programma alla radio attraverso il quale possono rispondere alle varie domande e raggiungere tutti in un territorio così vasto e difficilmente raggiungibile. La stessa cosa equivale per tutte le riflessioni che scaturiscono dalle problematiche con il Gruppo Romero o le altre multinazionali presenti in zona : la radio ha avuto in questo processo un ruolo fondamentale e per questo hanno provato più volte a contrastarla, sia istituendo una radio lì vicino che proclama la Palma Aceitera come oro del domani e che trasmette a frequenze non concesse oscurando tutte le altre radio, sia con minacce. La radio oltre al ruolo informativo che ha permesso alla popolazione di non farsi trovare inpreparata di fronte a questa minaccia inaspettata, ha avuto anche un importante ruolo coalizzativo poiché tramite le sue onde il Missionario Padre Mario è riuscito a indirizzare e convogliare la popolazione verso una protesta pacifica, che altrimenti sarebbe potuta sfociare, con il medesimo passato, come per le proteste di Bahia nelle quali ci sono stati molti morti e feriti.

4.3 SITUAZIONE SPECIFICA

La radio “La voz del Cainarachi” , definita come “radio comunitaria ed educativa” ha iniziato le sue trasmissioni il giorno 22 Ottobre 2004, per rispondere alle necessità “imperiose dei tempi” per volontà del Missionario Passionista Padre Mario Bartolini di Roccafluvione, già noto alla stampa. La voz del Cainarachi è “la voce che risveglia le coscienze dei nostri popoli…che proclama i valori…..che difende la dignità delle nostre comunità”.

Dal 2004 fino ad oggi è stata la GRANDE PROTAGONISTA della storia di liberazione della gente di Barranquita e dintorni, e per questo è stata “il bersaglio” del potere politico ed economico di turno, che ha paura della gente che pensa e ragiona, ed ha quindi cercato più volte di sabotarla, a volte riuscendo ad azzittire la sua voce per un anno (da Maggio 2009 a Maggio 2010) con gravi danni strumentali.

La sua programmazione viene trasmessa tutti i giorni per 4 ore durante le quali si possono ascoltare: bollettini di informazione sulle vicende della zona, servizi di informazione giornalistica, il programma di informazione agroforestale diretto dai Consulenti Agrari (di cui detto sopra), il programma di informazione sull’inquinamento diretto dai Niños Ambientalista, i momenti di riflessione in cui tutta la comunità può parlare e in cui spesso Padre Mario crea spunti di riflessione e la Santa Messa domenicale, che a causa delle distanze non può avvenire in tutte le chiese della Parrocchia che è così estremamente ampia.

Al suo interno lavorano come autodidatti due ragazzi “poco fortunati” della comunità che ora possono vedere nella radio non solo un lavoro e un futuro di riscatto per il proprio popolo, ma anche una fonte di speranza per il proprio futuro.

La radio sino ad ora si è sorretta economicamente grazie alle scarse e non continue donazioni da parte di persone singole o istituzioni e principalmente con la pensione di Padre Mario, la quale però, a causa della nuova legislazione, non verrà più elargita al missionario suddetto in quanto definito residente in Perù e quindi non più beneficiario di pensione.

La radio rischia quindi di chiudere e con essa tutte le speranze per un popolo di essere unito e competente, l’unica risposta che possono dare, e che è risultata fino ad ora fruttuosa, contro coloro che hanno dalla loro parte: i soldi, la legge e l’illegalità, i supporti governativi, lo stato di paura che creano quando ci si sente soli e senza alcuna speranza e la finta illusione di trattare con persone ignoranti. Ci troviamo di fronte ad un popolo che stanno deprivando della loro terra, stanno inquinando l’acqua a causa delle imprese petrolifere e per questo la popolazione si ammala giorno per giorno ripetendo quello che per secoli hanno sempre fatto ed ora non è più possibile: mangiare dei pesci che la Pachamama, la Madre Terra dona loro grazie ai suoi fiumi, riunirsi nel pomeriggio a lavarsi nelle sue acque e dissetarsene avidamente data la calura di questi posti. Stanno togliendo loro di che mangiare e di che vivere e così, pian piano, toglieranno loro la libertà.Non esiste in tutto il Perù un popolo in cui ci siano state delle modificazioni così forti nello stile di vita, seppur con lentezza, e in questo la radio ha avuto un ruolo fondamentale.

Se si spegne la radio, si spegne la voce di un popolo che ha fatto dell’unione la forza della sua risonanza e la possibilità di dare eco a problemi fino ad allora cresciuti nel silenzio dell’isolamento, cadrà nel silenzio “la voce di quelli che non hanno voce”.

  1. OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO

Fornire un sostegno finanziario alla radio locale del distretto di Barranquita, permettendone così l’implementazione del servizio e un arricchimento tecnico-strumentale.                TOTALE        13.700,00 €

CONCLUSIONI

La radio è stata una delle più grandi rivoluzioni del secolo scorso perché grazie ad essa tutto ciò che era della sfera sociale, e quindi per alcuni lontana e inaccessibile, è entrato nell’intimità della casa di tutti senza distinzione di genere, status sociale o benessere economico. Voi che lavorate in questo importante mezzo di comunicazione saprete bene dell’importanza che essa assume per quanto riguarda l’informazione: basti pensare che le notizie possono arrivarci in qualsiasi momento della giornata indipendentemente o quasi dall’azione in cui siamo occupati. Inoltre saprete benissimo della carica fiduciaria che si crea intorno ad una radio: coloro che ascoltano una radio spesso si rispecchiano in essa, hanno i suoi medesimi valori, anche perché con la radio, rispetto che con la televisione, si può avere maggiormente l’aspetto dialogico della comunicazione intervenendo alla trasmissione, inviando messaggi o domande. Pensate quale potrebbe essere il vostro contributo se riusciste a mantenere viva “la voz del Cainarachi”?! Grazie al vostro contributo la popolazione di una intera regione del Perù potrebbe continuare a capire cosa accade intorno a loro, pur non avendo studiato, e a compattarsi e sentirsi uniti pur vivendo alcuni molto lontani da altri ed è facile comprendere quanto possa essere difficile lottare per una stessa ragione, mettendo in gioco il proprio futuro e a volte la propria vita, quando la poca vicinanza fisica di certo interferisce sul sentirsi comunità. Quante volte la lontananza ci permette di essere indifferenti e quasi di gioire di fronte alla non compartecipazione di un grande dolore: “noi per fortuna stiamo bene e non eravamo lì!” e quante volte la nostra fame, il nostro dolore ci permette di chiudere la testa in esso e come uno struzzo non vedere quello che ci circonda; a Barranquita persistono entrambe queste situazioni. La fame, la povertà, i facili profitti promessi dalle multinazionali, la scarsa istruzione e il continuo dilagare delle informazioni non veritiere, la corruzione, rendono la popolazione del distretto in cui trasmette la radio “La voz del Cainarachi”, facile preda dell’indifferenza o perlomeno del non schieramento.

Noi che a volte non possiamo comunicare, noi che dobbiamo stare sempre attenti ai messaggi che ci vengono trasmessi, noi che cerchiamo sempre un informazione il più oggettiva possibile, noi possiamo permettere loro di compartecipare di questa nostra volontà. Dare loro la possibilità di informarsi e crescere, di riunirsi e lottare per quella che è la loro terra, per proteggere colei che ci da da vivere, che ci protegge, che ci insegna ogni giorno come voler bene ai suoi figli, e alla voce della quale noi restiamo sempre indifferenti. Aiutarli a salvare la loro terra per ricordare a noi stessi come amare e lottare per la nostra terra, perché se tutti lo ricordassimo e rinunciassimo solo ad un po’ del nostro superfluo, valorizzeremmo di più l’essenziale per lasciare ai nostri figli ancora quella terra che tanto ci fa sognare. Ricordiamoci che ogni nostro ricordo, ogni nostra gioia ha sullo sfondo una scenografia creata appositamente per noi da Madre Terra, unica ed irripetibile.

Diamo la voce a coloro che non la hanno, così che possano urlare così forte da raggiungere anche coloro che non vogliono ascoltare perché hanno troppe cose intorno per poter vedere e capire.

Chi vuole intendere, intenda.

 

 

PROGETTO SOSTENUTO ANNI 2011-2015

SALVIAMO I BOSCHI E LE TERRE DELLA POPOLAZIONE CONTADINA DI BARRANQUITA 

  1. 1.   LOCALIZZAZIONE
  • Paese: Perú
  • Dipartimento: San Martín
  • Provincia: Lamas
  • Distretto: Barranquita

 

2. RESPONSABILE DEL PROGETTO

Nome:     P. Mario Bartolini

Sede:         Parroquia San Rafael de Barranquita

                   Vicariato Apostólico de Yurimaguas

Indirizzo: Bolívar Nº 208 – Yurimaguas –Perú 

3.  DESCRIZIONE DEL CONTESTO GEOGRAFICO

Il Perú si trova sulla costa del Pacifico del Sud America, a sud della linea equatoriale. Ha una superficie di 1.280.000 km2 ed è suddiviso geograficamente in tre grandi regioni naturali: Costa, Montagna e Foresta; inoltre si divide in 24 dipartimenti suddivisi in province e queste a sua volta in distretti e questi ultimi in comunità o villaggi.

Il dipartimento di San Martín si trova nella zona nordorientale del Perú e si suddivide in  10 province e 77 distretti.

Il distretto di Barranquita, appartenente alla provincia di Lamas confina con il dipartimento di Loreto e conta una popolazione approssimatovamente di 10.000 abitanti distribuiti in 24 comunità. La popolazione si è incrementata notevolmente a partire dall’anno 2000, quando è stata aperta la strada per tutta la valle.

Barranquita, capoluogo del distretto, presenta una certa caratteristica urbana, benchè la maggior parte della popolazione vive di agricultura. Le altre comunità si trovano nell’area rurale. Il distretto è bagnato dal fiume Cainarachi e dai suoi affluenti, tutti questi corsi d’acqua sono tributari del Huallaga.

4.   BREVE DESCRIZIONE DEL PROGETTO

4.1. DESCRIZIONE E NUMERO DEI BENEFICIARI

Le popolazioni delle diverse comunità del distretto di Barranquita si caratterizzano, tra moltre altre cose, soprattutto per:

–          Quattro comunità sono costituite da persone di origine quechua; mentre le altre 20 comunità sono abitate da gente “ribereña” (di fiume) o di origine mista.

–          Si tratta di una popolazione prevalentemente rurale, con un certo livello di coscienza ambientale che li differenzia dalle altre popolazioni.

–          Nella maggior parte si tratta di una popolazione molto povera, soprattutto quella che mantiene ancora una produzione precaria e un’economia di sussistenza.

–          I servizi di base sono scarsi. Alcune comunità, in particolare quelle che si incontrano lungo la strada hanno accesso all’energia elettrica per il recente collegamento con la rete elettrica di Yurimaguas che permette il servizio 24 ore al giorno. Delle 24 comunità solo tre accedono a questo servizio.  Il servizio di acqua potabile è accessibile solo a due comunità per la loro vicinanza alla Cordillera Escalera: El Piñal e Sangamayoc.  Il servizio di copertura telefonica è accessibile a una buona parte della popolazione, sia con il telefono fisso comunitario che con la telefonia mobile.

–          L’organizzazione della dinamica sociale è molto buona. Le popolazioni si riuniscono in assemblee comunali per risolvere insieme i problemi comunitari.  Organizzano equipe di lavoro che si occupano dei locali scolastici, delle strade, del centro sociale, dell’agenzia municipale, ecc.  Le donne formano club di madri, comitati per il ‘bicchiere di latte’, organizzano laboratori di cucito e artigianato che consente loro di migliorare il reddito familiare. Per l’agricoltura ci si organizza in gruppi di coltivatori per lavorare insieme alla fattoria e per commercializzare i propri prodotti sui mercati. Inoltre si organizzano società sportive per le competizioni fra le distinte comunità della zona.

4.2. CONTESTO E MOTIVAZIONI DEL PROGETTO

Barranquita, sede della Parrocchia di San Rafael,  è stato creato come distretto nel 1962, benchè come piccolo villaggio esiste dall’inizio del XX secolo. La presenza dei missionari è iniziata nel 1980. Questa zona è stata per moltissimi anni completamente dimenticata e ha subito un processo di impoverimento; è sopravvissuta all’epoca del narcotraffico e del terrorismo e al flagello delle malattie endemiche come la malaria.

A partire dall’anno 2001, attraverso la promozione di momenti assembleari di dialogo e concertazione sono state prese decisioni molto importanti in tutte le questioni relative al miglioramento della vita della popolazione: sanità, istruzione, servizi pubblici, viabilità; particolarmente importante tutto ciò che riguarda la cura dell’ambiente e della biodiversità, la pianificazione del territorio e il miglioramento della produzione.

Verso la fine del 2005, la situazione di tranquillità della popolazione è stata minacciata dallo Stato stesso, a causa della promozione degli investimenti privati per la realizzazione di monoculture, considerate come progetto di interesse nazionale. Il governo centrale ha concesso, ad una delle più grandi imprese economiche del paese, 3.000 ettari di foresta dei 10.000 richiesti dalla stessa, per la coltivazione della palma da olio. Per quanto riguarda gli altri 7000 ettari, l’impresa ha dovuto desistere a causa della forte opposizione e pressione da parte della popolazione.

La popolazione rurale, da allora, il 2005, ha continuato a difendere i propri appezzamenti di terra, le foreste poste sui propri appezzamenti e le foreste comunitarie anche perchè, nella maggior parte dei casi, non ci sono documenti che attestino il possesso della propria terra e ancor meno delle foreste comunitarie. Inoltre nel 2006, il Governo Regionale di San Martin con una Ordinanza pianifica la zonizzazione ecologica ed economica della regione. Barranquita, secondo questa Ordinanza può contare su una grande zona di protezione per i suoi boschi, per le sue falde acquifere e per le risorse idriche. In particolare, i 3.000 ettari, che nel 2007 sono stati concessi all’impresa privata, fanno parte delle zone protette, eppure l’impresa Romero ne ha distrutti ufficialmente  2100, oltre ad aver cacciato i contadini dalle loro terre. Questo disboscamento così aggressivo ha già gravemente compromesso il clima, le fonti d’acqua, la flora e la fauna, in modo tale che già gli effetti si cominciano a sentire e questa cosa viene vissuta con grande preoccupazione. Va notato che la popolazione, senza conoscere gli studi fatti per la zonizzazione, aveva già deciso che questi territori erano da tutelare e da conservare.

Questa difficile situazione di imposizione governativa, ha fatto sì che la popolazione generasse le proprie strategie di resistenza come l’opzione per l’agricoltura biologica e diversificata in armonia con l’ambiente, l’organizzazione comunitaria, la mobilitazione e la protesta, la denuncia attraverso i mezzi di comunicazione, i tavoli di dialogo con le autorità, le denuncie amministrative e giudiziarie, la formazione delle leadership, ecc.  E, al tempo stesso, la popolazione ha lottato per fare pressione sui vari organismi del governo locale, regionale e nazionale affinchè assumano una posizione di difesa dei diritti degli agricoltori.

Attualmente, nel 2011, la situazione di minaccia persiste ancora e si intensifica a causa delle direttive dei governanti che insistono sulla promozione degli investimenti privati nei territori del distretto, il cui piano di promozione della palma da olio, relativo all’anno 2000, indica che nella valle del Cainarachi si debbano implementare fino a 50 mila ettari di palma da olio.

L’impresa e il governo non perdono occasione per presentare questa scelta come una “grande opportunità di sviluppo” e per il “superamento della povertà”, in quanto gli agricoltori potranno avere accesso a questi territori e trovarvi lavoro.

Per questo, appare urgente attuare insieme alla popolazione una proposta per la messa in sicurezza giuridica dei territori, tenendo conto del fatto che la grande maggioranza della popolazione non è indigena, ma composta di “ribereños”, e quindi maggiormente esposti alla probabilità di venire spogliati del poco che possiedono, perchè non ci sono leggi che li proteggano, anche se in Amazzonia esiste una notevole popolazione stabilitasi sulle rive dei fiumi e dei torrenti.

5. OBIETTIVI

5.1. Obiettivo generale

Implementare e assicurare la certezza del diritto sulla proprietà dei territori appartenenti agli agricoltori e alle comunità del distretto di Barranquita presso gli organi dello Stato

5.2. Obiettivi specifici

1. Elaborare una proposta che permetta l’acquisizione della sicurezza giuridica sulle proprietà e sui boschi.

1.1. Assunzione di consulenza legale

1.2. Raccolta e studio di informazioni legali di base per la realizazione della proposta

1.3. Incontri regolari tra i consulenti legali e la popolazione

1.4. Spazi di dialogo, discussione e decisione con le autorità locali e regionali.

2. Rafforzamento della capacità organizativa, della responsabilizzazione, difesa e risoluzione dei problemi della popolazione e attuazione di propopste per lo sviluppo sostenibile.

2.1. Formazione degli agricoltori sulle questioni relative al problema.

2.2. Campagne di informazione ed educazione attraverso i mezzi di comunicazione locali: radio e altoparlanti

6.   ATTIVITA’

  1. Assunzione di un professionista per lo sviluppo della proposta
  2. Diffusione della campagna per la difesa della terra e della foresta attraverso i media locali.
  3. Visite alle comunità
  4. Riunioni periodiche dei consulenti legali, popolazione e leaders sociali.
  5. Presentazione ed elaborazione di documenti per le istanze locali, regionali e nazionali.

 

SPECIALE PADRE MARIO BARTOLINI

Documentazione completa sulla campagna di solidarietà ALOE
per padre Mario Bartolini.

VAI ALLO SPECIALE COMPLETO

 

APPROFONDIMENTI

Relazioni sullo stato di avanzamento del progetto

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GALLERIA FOTOGRAFICA

KPICASA_GALLERY(PadreMarioBartoliniPeru)

 

VIDEO

Passione Amazzonica 3: Padre Mario Bartolini a Fermo il 26 Aprile 2015

Il manifesto di padre Mario Bartolini

 

Convegno “Passione Amazzonica”

 

Omelia di padre Mario a Petritoli (FM)