Aloe: il ventennale di fondazione


La nascita di Aloe, venti anni fa.

Venti anni fa, quando tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre del 1998 demmo vita alla associazione missionaria Aloe, tutto potevamo immaginare, meno che nel lontano 2019 saremmo stati ancora vivi e vegeti.

Personalmente provenivo da cinque anni di volontariato internazionale in Zambia insieme a mia moglie e ai miei figli, cinque anni meravigliosi che avevano segnato per sempre la nostra vita nel segno della condivisione e della solidarietà. Ma anche dalla sensazione di una sostanziale solitudine in questa esperienza: il nostro territorio non ne era stato interessato e non se ne era interessato; al nostro rientro non avevamo trovato sostanzialmente alcun segno di interesse per quanto avevamo vissuto al servizio dei nostri fratelli e sorelle più poveri. La stessa cosa era capitata ad altri volontari internazionali come noi, che avevo conosciuto in quel periodo. Non mi sembrava giusto che esperienze così belle e ‘politicamente’ rilevanti per una vera coscienza della mondialità, restassero per il futuro mute e inascoltate.

Padre Beppe Svanera in Colombia con un gruppo di bambini della sua missione

Fu così che, condividendo queste riflessioni con un missionario da poco rientrato in Italia dopo una lunga permanenza nella foresta amazzonica colombiana, padre Beppe Svanera dei Missionari della Consolata di Santa Maria a Mare, nacque l’idea di mettere in rete persone del nostro territorio comunque sensibili alle problematiche della Missione, riallacciando legami e storie che pure nel passato si erano avuti. Venti anni prima, fine anni settanta e inizio anni ottanta (quindi ora quaranta anni fa), attorno alla comunità dei missionari di Santa Maria a Mare era sorto, a partire dalla seconda metà degli anni settanta e fino ai primi anni ottanta, un bel movimento missionario tra adolescenti dei diversi paesi del fermano, animato da giovani missionari presenti in quella comunità, che poi erano partiti per diverse destinazioni missionarie. Il movimento missionario giovanile si era esaurito, ma ne restava la nostalgia in tante persone allora adolescenti.

Insieme a padre Beppe Svanera, nel maggio del 1997  iniziammo ad organizzare giornate mensili di convivenza nel segno della missionarietà, dando spazio alle testimonianze di qualche missionario disponibile e cercando di riallacciare rapporti con tutte quelle persone che venti anni prima, da adolescenti, avevano frequentato il centro missionario di Santa Maria a Mare.

E’ stato nell’ambito di queste giornate di convivenza e di formazione che emerse la disponibilità da parte di una delle persone che vi partecipavano, Peppe De Rosa, di partire per una lunga esperienza di volontariato internazionale. Peppe De Rosa era falegname e la ONG con la quale avevo lavorato i miei ultimi due anni nello Zambia, il COE di Milano, stava cercando in quel periodo un falegname per riattivare un progetto di falegnameria. E fu così che nacque la prospettiva concreta per il nostro amico di partire per i suoi due anni di missione. Ma tutto era nato nell’ambito del gruppo di persone che si ritrovavano mensilmente a Santa Maria a Mare. La partenza di Peppe sarebbe stata un po’ anche la partenza di tutte le persone del gruppo. Il passo da questo sentimento alla decisione di impegnarci formalmente per camminare con lui attraverso una associazione di volontariato fu breve. E prima che Peppe partisse, all’inizio del dicembre 1998, l’associazione missionaria Aloe era già nata.

Il Primo Direttivo Aloe

Negli anni successivi Aloe cominciò ben presto ad appoggiare missionari e volontari provenienti dal nostro territorio e operanti nei territori del mondo. Fu così che pezzetti di storia della Siria, del Bangladesh, delle Filippine, dell’Indonesia, della Bulgaria, della Colombia, del Perù, del Brasile, dell’Argentina, dell’Ecuador, dell’Etiopia, dello Zambia, della Tanzania, del Togo, del Benin, dell’Egitto, del Camerun, del Congo e del Madagascar, sono pian piano diventati pezzetti anche di storia nostra, almeno di tutte quelle persone che in questi anni ci sono state vicine o hanno camminato un po’ anche con noi; accanto a circa 25 missionari impegnati in 19 nazioni diverse, di quattro continenti. “Aloe” come acronimo di tutti i continenti: A come Asia, Africa, America, L come Latina; O come Oceania, E come Europa! A noi è mancata solo l’Oceania!

La scoperta di veri e propri gioielli della solidarietà internazionale

Con gli anni abbiamo scoperto dei veri tesori di solidarietà internazionale, o tanto per citare il recente documento firmato da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, di “fratellanza umana”; gente che nel nome del vangelo, a volte anche senza neanche nominarlo esplicitamente, hanno dato e stanno dando la propria vita per un mondo davvero migliore.

In questi anni siamo potuti restare accanto a persone eccezionali come il compianto Lucidio Ceci originario di Montegiorgio, ma che ha speso cinquanta anni della sua vita a servizio della scolarizzazione dei bambini delle popolazioni tribali del sud Bangladesh;

Lucidio Ceci, nel suo quartier generale di Lama, aula scolastica e casa, oggi rinominata “La dimora dell”umanità” dai suoi ex collaboratori

o come il sempre combattivo padre Mario Bartolini che nel cuore della foresta amazzonica peruviana continua a rischiare la vita per la difesa delle comunità indigene, che si vedono la propria foresta invasa dalle multinazionali per la commercializzazione delle sue risorse;

Padre Mario Bartolini al microfono della sua Radio Caynarachi, la voce di chi non ha voce, le comunità indigene dell’Amazzonia peruviana.

o come lo stesso Padre Paolo dall’Oglio, il campione del dialogo fra Islam e Cristianesimo in Siria che dal 29 luglio del 2013 è scomparso da Raqqa, forse ancora vivo, che due mesi prima del suo ultimo rientro in Siria era stato qui a Fermo per un incontro sulla Siria promosso da Aloe a partire dalla decennale amicizia con il suo Monastero di Mar Musa ed in particolare con il monaco siriano Abuna Jihad Youssef che abbiamo avuto la fortuna di ospitare già molte volte a Fermo.

Il monaco siriano Abuna Jihad Youssef, della comunità di Mar Musa fondata da Padre Paolo Dall’Oglio in Siria. Un momento di un intervento a Fermo.

E tanti altri missionari legati al nostro territorio, forse meno famosi ma ugualmente dediti con radicalità alla causa della “fratellanza umana”, consapevoli da sempre che “la fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare”, come recita l’incipit dello straordinario documento sulla HUMAN FRATERNITY, di cui ho accennato sopra,  firmato ad Abu-Dhabi il 4 febbraio 2019, come pietra miliare di un mondo davvero migliore da costruire insieme cristiani e musulmani, insieme a tutti i fratelli di tutte le altre religioni.

In diversi casi, le storie di questi nostri missionari, hanno preso la forma concreta di diari ed epistolari che Aloe ha pubblicato; come il diario di una anno di servizio civile internazionale in Camerun, Maifeo, Figlia della luna di Alice Beltrami; oppure Il Vangelo secondo Lucidio, storia di una rivoluzione scolastica sulle colline di Chittagong, di Lucidio Ceci, un epistolario dal Bangladesh lungo 15 anni; o ancora Heka News, diario di una anno di missione, di padre Remo Villa, missionario in Tanzania.

In questi venti anni l’attenzione di Aloe è stata costantemente bipolare, sempre rivolta da  una parte ai tanti sud del mondo, accanto ai nostri missionari operatori in prima linea; dall’altra al nostro territorio con molteplici iniziative di formazione (il corso di formazione “Il senso del partire”) e di informazione (incontri, convegni, libri, rivista semestrale), di raccolta fondi (la marcia della solidarietà, le bomboniere solidali, ecc.). Questa duplice attenzione si è sempre saldata nella esperienza di tanti giovani che hanno potuto creare essi stessi dei ponti con i loro viaggi e le loro esperienze in  missione. Sono state almeno una ottantina le persone hanno fatto questa esperienza-ponte  nelle missioni sostenute da Aloe.

La festa del ventennale a Montegiorgio

Domenica 24 Marzo festeggeremo questo nostro percorso di questi venti anni, come una sorta di punto della situazione, con uno sguardo al cammino fatto e una tensione verso il suo proseguimento nei prossimi anni. Saranno presenti diversi missionari come padre Beppe Svanera dei missionari della consolata, cofondatore di Aloe, con tanti anni di Colombia alle spalle e un presente nel profondo sud d’Italia, in Calabria; Padre Pier Luigi Lupi, missionario saveriano in Bangladesh da molti anni e amici personale del compianto Lucidio Ceci; Ermelinda Segolini, una missionaria consacrata laica originaria di Mogliano e da molti anni in America Latina, ora in Bolivia; don Italo Conti prete fermano che ha speso 35 anni di vita in una sperduta regione dell’Argentina; fra Michel Gonsalves, missionario capuccino del Benin, a nome dei suoi confratelli fermani padre Vincenzo Febi e padre Angelo Antolini che vivono rispettivamente in Benin e in Etiopia. Saranno presenti tanti dei giovani e meno giovani che sono stati in missione con Aloe. Sarà presente l’arcivescovo di Fermo, mons. Rocco Pennacchio.

La scelta di festeggiare i nostri venti anni a Montegiorgio è dovuta al fatto del coinvolgimento esemplare della comunità civile e religiosa di questo paese con uno dei nostri progetti più importanti realizzati in Bangladesh attraverso un missionario montegiorgese, Lucidio Ceci, deceduto nel 2014, al quale il suo paese ha dedicato la scuola primaria e un monumento in piazza.

La festa, organizzata dall’associazione Aloe di Fermo con la collaborazione della Vicaria di Montegiorgio e il Patrocinio del Comune di Montegiorgio, prevede

  • un pranzo conviviale alle ore 12.30 presso il salone sopra il Cineteatro Manzoni per il quale  sono invitati tutti coloro che hanno condiviso un tratto di strada con Aloe e che ne condividono le finalità. Prenotazione entro il 20 Marzo come da volantino allegato.
  • Alle ore 15.30 ci si ritrova presso il Cineteatro Manzoni per un incontro che, attraverso proiezioni video e testimonianze dirette, ripercorrerà i nostri venti anni di sensibilizzazione missionaria sul territorio e di accompagnamento dell’azione sociale dei missionari. Durante l’incontro, i bambini saranno intrattenuti dagli animatori Jack & Simo, permettendo quindi anche la partecipazione di famiglie con bambini piccoli.
  • Alle 18.30  Celebrazione Eucaristica nella Chiesa dei SS. Giovanni Battista e Benedetto, presieduta dal Vescovo Mons. Pennacchio e con la partecipazione dei missionari e presbiteri presenti.

Franco Pignotti

I quattro missionari che hanno assicurato la loro presenza alla festa di Aloe: Ermelinda Sergolini (Bolivia), Padre Italo Conti (Argentina), Padre Beppe Svanera (Colombia), Padre Pier Luigi Lupi (Bangladesh)